27 marzo 2007

muy bien

pues...
volevo dire, che...l'era glaciale due non è bella come l'uno.
che non posto più perchè non ho tempo, e che...tutto sommato...me la passo più che bene...ho cominciato a rispondere al telefono azzurro ed è prorpio un'esperienza elettrizzante...tranne quendo chiama meria da gela...e luigi da viggianello...provingia di putenza..mamma che disastro di bambini...insopportabili...lagnosi e falsi...non credo a una parola di quello che dicono e sono diversi anni che chiamano almeno dieci volte al giorno.
sabato e domenica siamo in fiera, photoshow, fiera della fotografia..a qualcuno interessa? fatemelo sapere, così vedo se posso far entrare qualcuno. Credo che l'ingresso si paghi.

14 marzo 2007

Licia Persona, Natale Motta

Chi l'avrebbe mai detto che un pacco intero di gocciole alle 10.30 di mattina...mi avrebbe reso la giornata così pesante e difficile...il rapporto sull'influenza della tecnologia sui minori procede tra alti e bassi, e tra due settimane la presentazione in video conferenza con palermo...detta così suona figo, in realtà è una cazzo di presentazione in power point con le colleghe di palermo...che sono ancora qui...e mi ci sto affezionando anche un po'. Oggi oltre al gonfiore stomacale mi sono portata a lavoro anche il gonfiore tonsillare...cazzo che male...non riesco a deglutire e sto malissimo, anno dopo anno marzo per me significa placche e tonsillite. Ma non ci faccio mai l'abitudine...Stasera usciamo fnalmente...mi sembra un anno...sono un po' preoccupata, mi ero promessa di avere più autostima e invece...mi sento sempre la solita cacchina...ma ho pensato che forse è un alibi...insomma in ogni caso...non ci faccio una bella figura! Non importa se non si capisce, io mi sono capita.
Insegnate ai bambini che conoscete, che il telefono azzurro è una cosa seria...quindi, se devono fare scherzi telefonici...che li facciano a Bianca Zanna, Massimo Orgasmo, Rosa Capezzoli, Gustavo Lapasta e Daria Tromba...che è molto più divertente!
vi auguro una perfetta serata..un po' come la auguro a me!

12 marzo 2007

esempio


pues...oggi ho ascoltato le mie prime telefonate...due esempi....il primo si conclude con il passaggio della telefonata all'esperto...il secondo....il secondo no.....ma davvero esilarante!



- Pronto telefono azzurro

- pron...

-si? ciao!

- cia...

-ciao, come ti chiami?

-màhr

-come scusa? non ti sento bene

-mauro

-ciao mauro, da che città chiami?

-da treviso..

- e come mai hai deciso di chiamare telefono azzurro?

-eeh...perchè...perchè...volevo conguistare il cuore di una ragazza...


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-Pronto telefono azzurro

-Pronto

-ciao...come ti chiami?

-Eleno

-ciao eleno....quanti anni hai?

- ...mmmm....ne tengo vendi...

- eleno di vent'anni...capisco.......e da dove chiami eleno?

-......eehm....da.....da...da norimberga.....

- da norimberga? caspita!

-eh..si..da norimberga...

- ho capito, senti eleno, e dove si trova norimberga?

-......eh.....si trovaa.....mmm...nei paesi....nei paesi esteri....

-bene, eleno come mai hai deciso di chiamere telefono azzurro?

- perchè è la festa della fregna e tu sei una figa aperta...(scoppio di risate vicino a lui..e mette giù)




10 marzo 2007

postpost

mi ci vorrebbe almeno tutto il pomeriggio per raccontare...prima settimana di formazione al telefono azzurro...sensazioni contrastanti...ma le parole che mi ronzano in testa sono sempre le setesse, e non so perchè...stimolante e contaminante. Tutto dovrebbe essere stimolante e contaminante, forse meglio contagioso...ecco...contagioso...altrimenti non credo che varrebbe la pena...a che serve se non suscita cambiamenti? ok...stamattina sto malissimo, credo che mi verrà la febbere, il finesettimana si presenta de foco..perchè sono la solita idiota, mi appunto per mille cose contemporaneamente e poi non so gestirmi...mah...speriamo che il nodo si snodi.
Buon sabato.

04 marzo 2007

la vergogna-censurata



Un emergere di rossori, imbarazzi e timori che aprono comunque alla percezione dell'Alterità.

La parola vergogna deriva dal latino vereor, che significa rispetto, timore rispettoso, mentre il corrispettivo inglese, shame, si ricollega alla radice indoeuropea kam, che significa nascondere, coprire; dunque l'uno mette l'accento sulla motivazione scatenante (positiva: il senso di rispetto), l'altra sull'azione conseguente (il nascondere, velare). In effetti dal punto di vista fenomenologico il senso della vergogna viene descritto come:- un senso improvviso e sgradevole di nudità, di sentirsi scoperti, spogliati, smascherati, - il conseguente desiderio di sparire, di sprofondare, di diventare invisibili, - un senso di paralisi, di blocco, un sentirsi irrigiditi, pietrificati.La sensazione generale che ne deriva è una sorta di profondo turbamento, di disorientamento, di confusione, desiderio di fuga e di blocco dell'azione.La vergogna è conseguente ad una sensazione di smascheramento: cade la maschera, ciò con cui ci si tende a coprire, a proteggere, l'intimità del proprio sé e l'immagine di sé diventa improvvisamente evidente all'occhio esterno, alla vista degli altri; ci si percepisce nudi, esposti allo sguardo altrui, visti per come si è e non si ci si sarebbe voluti mostrare. In genere il senso di vergogna è associato al rendersi improvvisamente evidenti di quei lati di noi che consideriamo sgradevoli, indecenti, o addirittura mostruosi.A differenza di questo il pudore, come vedremo, ha una sfumatura leggermente più tenue: esso pone l'accento sul bisogno di proteggere qualcosa di intimo che tuttavia non è necessariamente vissuto come inadeguato o sgradevole.Il senso della vergogna si pone su un piano di esperienza piuttosto immediata, di tipo percettivo, particolarmente associata al senso della vista: è legata ad un'immagine visiva che si fa evidente, che non è necessariamente ancora parola, e quindi pensiero.Spesso proprio quando diventa dicibile, quando passa cioè dal piano percettivo a quello del pensiero, perde parte della propria intensità. Arrivare a dire che si prova vergogna e a individuare che cosa genera tale sensazione spesso segna l'inizio dell'elaborazione che può portare dall'accettazione, all'ironia, fino all'autoironia liberatoria.Tuttavia, pur essendo immediata e percettiva, fa parte delle cosiddette emozioni complesse, che richiedono cioè un certo grado di evoluzione, in quanto fa riferimento ad un modello del sé già esistente e ad un insieme di regole sociali, più o meno esplicite, con cui quell'immagine di sé si trova direttamente in relazione: la vergogna richiede quindi un certo livello di coscienza. Esiste poi uno specifico carattere corporeo della vergogna: spesso il corpo viene particolarmente chiamato in causa da questa emozione e ne diventa il supporto espressivo. Il sé difettoso si "incarna" per così dire nel corpo che si trasforma nell'oggetto vergognoso da nascondere: la mimica della vergogna lo esprime bene con i gesti di ripiegamento su se stessi, l'abbassare gli occhi, coprirsi la bocca o altre parti del corpo.Vergognarsi del proprio corpo, della sua forma, della sua goffaggine o rigidità di movimento è un modo piuttosto immediato attraverso cui si esprime la vergogna di sé, la non accettazione, l'autogiudizio e l'autocondanna.L'intensità del vissuto di vergogna è variabile: quando è sentita come insopportabile la vergogna viene nascosta o più spesso camuffata in rabbia, odio, invidia o depressione, apatia, ritiro. Sul piano interpersonale la vergogna è spesso associata ad un atteggiamento di sottile competizione, in cui mi percepisco irrimediabilmente perdente, in cui l'altro - generalmente un "altro" significativo - diventa luogo di proiezione dei vari aspetti del mio sé ideale, diviene rappresentante di Tutti gli Altri, (più belli, più sani, più adeguati, più capaci,…. più "normali" insomma) rappresentante di una norma sociale da cui mi sento dolorosamente esclusa.In questo senso la vergogna si associa facilmente all'invidia ed alla rabbia ad essa connessa. psicoanalisti americani che hanno cominciato ad occuparsi della vergogna (i cosiddetti vergognologi, tra cui Andrew Morrison), hanno ben descritto il cosiddetto "ciclo della vergogna-rabbia".In questo ciclo accade che ci si vergogni di se stessi (del proprio essere troppo passivi, incapaci o comunque difettosi rispetto a qualcun altro), tale vergogna produce un ritiro in se stessi, ma anche risentimento, invidia e rabbia vendicativa verso l'altro contro cui ci si scaglia, almeno mentalmente. Questa aggressione genera colpa, ulteriore ritiro nella passività e quindi aumento di vergogna, per cui il ciclo alimenta se stesso.La relazione amorosa mette in ballo inevitabilmente il conflitto tra due esigenze fortemente contrastanti ma compresenti:- il bisogno di attaccamento e di legame, di entrare in rapporto profondo con l'altro, di sentirsi intimamente uniti e di fondersi con lui, - il bisogno di separatezza e distinzione dall'altro, di autonomia ed indipendenza, di mantenere la propria individualità, la propria soggettività.Queste due esigenze sono spesso percepite come due poli contrapposti, inconciliabili, che portano o all'autonomia con esclusione del rapporto d'amore, o al rapporto d'amore con perdita di autonomia.Eppure sono entrambe esigenze ineliminabili, fondanti il nostro essere umani.Come risolvere questa ambivalenza?Freud così si esprimeva in proposito al possibile malessere connesso a tale conflitto:"Un forte egoismo instaura una protezione contro la malattia; tuttavia, prima o poi bisogna ben cominciare ad amare per non ammalarsi e se, in conseguenza di una frustrazione, si diventa incapaci di amare, inevitabilmente ci si ammala." [Da Introduzione al Narcisismo] Dunque, nel rapporto intimo con l'altro, bisogna ogni volta tornare a separarsi, a distanziarsi, a differenziarsi per poter amare, ma bisogna anche essere sufficientemente disposti a perdere di vista sé in favore dell'altro, senza che questa perdita diventi mai totale e distruttiva della propria soggettività.In questo senso il pudore, nell'accezione suddetta, può porsi come strumento che aiuta a trovare un equilibrio, seppure delicato, fragile e precario, tra queste due esigenze, di fusione e autonomia, grazie alla sua funzione di mediazione, di moderazione, che stempera il rischio di assolutismo insito in entrambi i poli.Il vissuto del pudore mantiene vivo il problema dell'alterità, della differenza, della separatezza tra i due, proprio laddove essi si incontrano nell'intimità del loro essere.Comporta l'accettazione del limite, di una vicinanza, di una somiglianza che permane sempre relativa, di uno spazio mai completamente annullato tra l'Uno e l'Altro.Il pudore è ciò che contiene la tendenza ad invadere e farsi invadere, a pretendere una somiglianza o concordanza eccessiva, che tenderebbe a negare le differenze e annulla le distanze; è un rispetto di fondo che contiene gli eccessi presenti nelle fantasie di fusionalità e di prevaricazione reciproca.

03 marzo 2007

oh mio dio!!


Certe volte avere le spalle al muro non è poi così male....

02 marzo 2007

umanità in volo

miiiizzecaaa
Si sono partita, e ho rischiato pure di non tornare! Nulla di grave..ho solo perso l'aereo e sono tornata ieri mattina...sveglia alle 5...cercanìa, metro...(a proposito ele...il biglietto me l'ha sputato dicendo che era càduco...e per l'occasione ho conosciuto una signora folle che mi ha fatto andare in confusione, anche lei non aveva il biglietto, ma l'ho portata io a rifarlo, ci capivo più io che lei, e alla fine mi son fatta pagare il biglietto)...arrivo all'aeroporto, navetta per T4...l'alba...l'aeroporto di Madrid è bellissimo, suggestivo...ma sulla navetta c'erano due bambine vestite uguali, portoricane, venezuelane..sarcazzo..che non la smettevano di giochicchiare col trolley..e me lo davano sui piedi. Arrivo al check-in, che bello partire. Arrivo al gate, la coda per passare dal metal detector è lunghissima, ma a serpentone, come quella di Gardaland. Che bello, ho pensato...siamo tutti bambini che aspettano di salire sulle giostre, ho immaginato invece dei biglietti e dei documenti lo zucchero filato e le mele caramellate, invece delle valigie, dei bagagli a mano...quei pupazzoni vinti al tiro a segno...mi sono ritrovata al lunapark...E quindi mi sono messa a fischiettare la canzone di Gardaland...appena ho cominciato a fischiare ha attaccato anche quello dietro di me, e ha rovinato tutto l'incanto.
Passo dal metal detector e...pochi metri più avanti...una scena che mi ha fatto piegare...
tutti gli uomini incravattati, belli puliti, con le scarpe di legno...intorno a un tavolo...che goffamente si aggiustano i calzoni e si rimettono la cintura...tutti in silenzio, stanno facendo una cosa che solo le loro camere da letto hanno visto...e lo stanno facendo in un posto affollatissimo, di fronte a degli sconosciuti. Certo no stanno facendo nulla di male...non mi scandalizza affatto...ma il fatto è...che è buffo...sono buffi...sono umani...siamo tutti uguali...insomma avreste dovuto vedere la scena. Sembrava che si fossero svegliati tutti insieme. Insomma...io la mia cintura me la sono messa in ascensore, con me c'erano una signora in tallieur, e quattro uomini incravattati con la valigietta di pelle e l'orologio sopra il polsino. Decisamente, l'aereo della mattina è business, quello del pomeriggio/sera è più tourist. Non lo sapevo, adesso ne ho la quasi certezza.
Beh insomma, salgo sull'aereo, posto 29..ovvero..il penultimo...nessuno mi vede...e io non vedo nessuno...meglio così, me ne sto tranquilla...cazzo su vueling i giornali si che sono fichi...ti danno rolling stone, uno sul cinema e uno sull'arredamento...ho divorato rolling stone e sfogliato ditratta quello di cinema...e poi con un gesto felino mi sono intascata il rolling...per aggiungerlo alla mia collezione...
Ieri era anche il mio primo giorno di servizio civile. Quasi nessuna novità. siamo stati lì due orette, giuto per presentarci e dire quelle due cose in più...ma si comincia lunedì.
L'appuntamento è stasera...di galante c'è ben poco...ma sono contenta...anche se un po' stufa di sentirmi cambiare sempre nome...se fossi in voi voglio dire...mi sarei stufata...beh oh...questo è un periodo così...
Bene, comincio questa giornata...all'alba delle 10.33...augurandovi un buon finesettimana...e augurandomelo anche a me!

Proposta: pasqua insieme?