27 febbraio 2007

y me pongo cabezón...

pues...mi ero dimenticata di tante cose.
Tornando qui le ho trovate quasi tutte, sotto forme strane, diverse, nascoste e quasi introvabili..non piú mie ma riflesse...ma le ho riconosciute. E le sto riafferrando per i capelli. Per riportarmele indietro. E stavolta non le devo fare scappare.
E questa è la riflessione seria.
Quella poco seria invece, quella che mi si confà...è che...non vedo l'ora di tonare...perchè ho un appuntamento galante...e questa volta niente abuelo!!

Per la cronaca, alla fine ho usato il cervello, e non ho ancora deciso se ho fatto bene o no.Non ho preso quel treno...

Abbraccio tutte. Luana un po' di piú...

24 febbraio 2007

il confine mi attrae

e così, stasera me ne parto e me ne vado...solo quattro giorni ma...piutost che nient?!
Stranamente però sono svogliata, un po' come prima di partire per l'erasmus...mi ricordo come se fosse ieri, non avevo voglia di partire, non ero euforica, non saltellavo dalla gioia come Aldo, non battevo le manine...come lui...semplicemente ero pronta a partire ma senza nessuna emozione, a parte la consapevolezza che andavo incontro a qualcosa di faticoso. Che mi avrebbe dato soddisfazioni si, forse, ma faticoso. E così è stato. Ora penso che parto, e ho paura di non riuscire a lasciare i pensieri in italia, ho paura di portarmeli anche là e lasciarli rovinarmi tutto. Eppure, anche se li lasciassi qua...al mio ritorno farebbero ancora più male...non sto a spiegare questa riflessione patetica, tanto si capisce.
Insomma, però sono contenta di partire, dai se ci penso...ma si...
L'unica incognita è...prenderò quel treno e mi farò 12 ore di viaggio per arrivare al confine...o no? non ho ancora deciso, e come al solito il mio cuore e il mio cervello sono in disaccordo. Chi mi conosce sa. Il vero problema è che io sono d'accordo con entrambi.

22 febbraio 2007

sto stronzo...


finito anche questo libro. "Amori Ridicoli".
Ho capito una cosa: sono presuntuosa.
Insomma questo Signor Milan Kundera ha parlato di me in ogni racconto, e nonostante le apparenze (voglio dire, di solito è una cosa bella ritrovarsi in un libro no?)...la cosa non mi lusinga affatto. Anzi. Man mano che in ogni racconto decidevo quale personaggio essere...fidandomi delle prime righe in cui veniva descritto, questo alla fine si rivelava una delusione...cioè...un bugiardo, uno sfruttatore, anche un debole, uno che la racconta agli altri ma sopratutto a se stesso...
Il libro mi ha talmente fatto incazzare che alla fine mi è piaciuto. E ho voluto cercare la faccia dell'autore, invece che la copertina del libro. Perchè...soprattutto nelle ultime righe, si è instaurato un rapporto tra me e questo signore qui sopra, tutto particolare...di sfida..leggevo in fretta, leggevo con fame, per vedere non solo come andava a finire la storia, ma dove voleva andare a parare questo signore astuto, che fine voleva farmi fare, attraverso il suo personaggio, che ero io...che fine fanno secondo lui quelli come me...e per questo stavo a sentire questo perfetto sconosciuto fare previsioni sul mio avvenire. E quando è finito il libro l'ho chiuso permalosamente e presuntuosamente offesa.
Insomma si, ho detto, se mi ha fatto così incazzare allora...vuol dire che mi è piaciuto. Sono pochi i libri che continuano a girarti in testa anche quando li hai chiusi, e questo è uno di quelli. Beh lo consiglio a voi se non altro per poi sapere cosa ne pensate..
e vedere di nascosto l'effetto che fa!

21 febbraio 2007

posteitaliane

pues...

non so che dire

eppure posto.


postato

20 febbraio 2007

bancarella pavese

ecco fatto.
succede come alla fiera degli obei obei: la prima bancarella non la caghi quasi mai, al massimo pensi, ci ripasso al ritorno. E poi invece finisce la giornata, tu sei stanco morto...e magari hai comprato un sacco di cazzate, e ne sei cosciente, dimenticando che la cosa bella che avevi visto all'inizio. E quasi sempre succede che sei talmente stanco e hai speso talmente tanto, che alla prima bancarella non ci torni neanche. E hai perso un'occasione, e però c'avevi visto bene...e non ti sei fidato, non ti sei buttato, non hai rischiato. Guardi l'orologio e dici...beh è tardi, torno a casa..pazienza per la prima bancarella, ormai...

Beh invece...mi piacerebbe tornare alla prima bancarella.

Domani pago il mav con relativa mora.

E speriamo che il negoziante mi faccia lo sconto.

18 febbraio 2007

medicina alternativa

mah


sarà...



io faccio spallucce...


mi struggo, mi danno, mi arrabbio, gioisco, sbatto, mi sbatto, mi faccio sbattere, i tagli, la tosse, decidere e negare l'odio, il cuore in gola e stare così bene da pensare di scoppiare, deliberate follie, deliberate sofferenze, deliberate stupidaggini, deliberata pochezza e compiaciuto strazio, stare così male da pensare di scoppiare, decidere di amarmi, e farvela pagare, quindi porte che sbattono ma non chiudono un bel niente, fanno solo un gran rumore, inutile e fastidioso.
mi vedo da lontano e vedo delirio esplosioni e implosioni...



ma poi rimane tutto uguale.


ma non come il fiume.


che ha sempre lo stesso nome ma non è mai la stessa acqua.



mi illudo di essere fiume, la verità è che sono molto più simile ad uno stagno.



ma qualcosa dovrà pur rimanere.

qualunque cosa io sia, ringrazio ciò che stagno e fiume hanno in comune...e cioè...gli argini.

nessuno dei due, fiume o stagno, esisterebbe, senza l'abbraccio degli argini.

15 febbraio 2007

certe madri barbariche


Tempo fa capito su "Le Invasioni Barbariche", Intervista Barbarica a Erri de Luca, professione: scrittore.


innamoratami incondizionatamente dello sguardo algido di questo fiero signore (fino a pochi secondi prima un perfetto sconosciuto)..decido che devo...DEVO..comprare un suo libro...anzi...più di uno...mi affascina...devo sapere cosa scrive...e poi è tanto che non leggo, questo fatto che ho cominciato e finito un libro nel giro di poche settimane mi ha galvanizzata...insomma...domani esco e vado alla feltrinelli, mi bevo il mio caffè e faccio come tutti quegli intellettualoidi che si siedono sulla poltrona in finto-pelle-vera-plastica-nera e leggono, leggono, leggono...chissà se leggono veramente poi...o fanno finta...e chissà poi cosa leggono...se dietro al trattato di fisica quantica nascondono topolino...o se veramente stanno leggendo quello che sembra stiano leggendo...insomma...sono decisa...domani esco e compro un libro....non potrò mica farmeli sempre prestare da valeria...eccheè...poi non mi rimangono neanche....insomma...questa è una cosa che DEVO FARE.

Allora accenno la cosa a mia mamma, così, tanto per introdurre un argomento... le dico "sai ho finito di leggere un libro, ora vado a comprarne un altro...l'altra sera ho visto un'intervista e mi è piaciuto...un certo Erri de Luca, lo conosci?"


mia mamma fa "si " con la testa, è pensierosa...sembra non le interessi, se ne va...io ci rimango un po' male...bho...non le interessa...vabbè non è la prima volta...vabbè avrà altri pensieri...


e mentre ho già cambiato discorso nella mia testa...la vedo tornare...


con in mano quattro libri del suddetto Erri...che io ignoravo di avere in casa.




Decisamente a volte ignoriamo il tesoro che già abbiamo. Basterebbe guardarsi intorno. O semplicemente chiedere.

13 febbraio 2007

Valesan

finalmente dopo mesi, inizio un libro e lo finisco.

Oceano Mare, Baricco


Finito.

Bello...ma è cominciato meglio di come è finito. Ho preferito mille volte Momo.

Comunque sia...grazie Valeria. Se non ci fossi bisognerebbe inventarti!

11 febbraio 2007

semplice e corretto

http://www.youtube.com/watch?v=z8SYHxlH9mI

10 febbraio 2007

retrospettiva per retrospettiva...

l'attore mai lo descriverò...finchè lo farò. Finchè lo sarò. Perchè per come la vedo io lo spettatore è una persona più equilibrata dell'attore. Che lui è costretto alla turnè, anche se non vuole. Ho in mente Federico che non riesce a recitare e pensa alla sua Vittoria. Io non lo dovevo vedere quel film. M'ha salvato e allo stesso tempo rovinato la vita.


08 febbraio 2007

riflessioni e retrospettive bis


pues...
come diceva un mio amico...
a volte non ci accorgiamo neanche di chi abbiamo di fianco...
foto ripescata, e dico grazie a chi So i0...

Rifessioni e retrospettive...non rilette

pues...dai ragazzi che ce la sto fando...
o almeno questa è l'impressione dei primi giorni, come sempre, sempre...tutte le volte...all'inizio è tutto così vagamente realizzabile...e giusto.

Stiamo a vedere è una delle frasi più brutte che si possano dire...che cazzo vuol dire "stiamo a vedere"? Gli altri casomai stanno a vedere...io non voglio stare a vedere...che son sei anni che sto a vedere e non succede niente. sarà che siamo spettatori di noi stessi...l'ho sentita dire da qualche parte...ma non è che mi piaccia poi tanto...quest'idea...di stare in platea...quando potresti stare sul palco.
Riflessione: ma sul palco non hai la visione dell'insieme, della scena, non sai in realtà cosa sta succedendo, in platea si.
Risposta: tutto sta nel scegliere da che parte stare...

- spettatore: paga il biglietto, sta seduto davanti ad altre persone in piedi, osserva scrupolosamente ogni mossa e tenta di svelare e riconoscere errori e imbarazzi degli attori, se gli piace applaude se non gli piace no, può anche decidere di fischiare, ma tutto seduto, tutto ciò mentre sta seduto, a guardare gli altri che si muovono, che si muovono per lui, si muovono per divertire o perlomeno intrattenere lui. Tutti, anche quello che stacca i biglietti, sono lì per lui. E lui se la gode, e se la godrà. Magari commenta col suo vicino qualche particolare disinganno. Magari ride a squarciagola. O piange. Ma per le storie degli altri.Non sa come andranno a finire, non sa se ci scapperà il morto, non sa se moriranno o vivranno felici e contenti, fa dei pronostici sicuramente, pensa "secondo me va a finire così", ma subito dopo dice "bho, stiamo a vedere". Lo spettatore "sta a vedere". Non ci può mica fare niente lui. D'altronde è il suo ruolo. Ha pagato il biglietto. Per stare a vedere. Ma quando si alza dalla poltrona, per quanto intense possano essere state le sue emozioni, le luci si accendono e...rimane il ricordo di ciò che ha visto. Di ciò che hanno fatto gli altri. Fa meno male vederlo fare agli altri. Per questo è capace di accendersi una sigaretta dopo lo spettacolo. O di aspettare il tram, o di guidare la macchina. Non è successo a lui. Emozionante, noioso, complicato, banale...comunque sia stato lo spettacolo, ora è finito. E lo spettatore ha scoperto solo una parte della storia. L'altra parte è quella dell'attore.


l'attore è una figura umana che descriverò un'altra volta. ora mi guardo mentre faccio colazione. E penso a cosa devo fare oggi.

02 febbraio 2007

:-))))))))))))

"posta fede!"


ok...posto:



postato





e adesso?















adesso scappiamo!!