28 ottobre 2010

Papillon de nuit...

pues...


Bene, modalità zaino (chettelodicoaffare) ON.

C'è da dire che, gira che ti rigira, sempre lì vado a sbattere. Un po' come la falena sulla luce.

C'è anche da dire che, con tutta l'ansia che mi hanno montato, stanotte pregate per me; perchè a quanto pare affronterò un viaggio pericolosissimo!

In tutto ciò...il mio futuro quasi prossimo è...(chettelodicoaffare)...un'altra volta incerto.

26 ottobre 2010

terra/mare/cielo

pues...

Io sono qui, e devo andare lì.

So dov'è qui, e so anche dov'è lì.

Cioè, io dico: non è che capita tutti i giorni, di avere tutte queste informazioni.

Di solito uno sa a malapena dov'è qui.

E invece io so anche lì.

Problema: come ci arrivo, da qui a lì?

23 ottobre 2010

mi(y)alieno


pues...
Trasformarsi lentamente in un alieno.
Devo dire che è abbastanza facile, ma ci vuole constanza.
Ci vuole la costanza di accendere il pc ancora prima di aver fatto pipì.
Dimenticare la possibilità di cercare informazioni cartacee.
Osservare con impassibilità il moltiplicarsi dei minuti in basso a destra.
Attendere in paralisi l'azione virtuale di amici virtuali.
Oggi l'operazione studio prosegue a singhiozzo. Nella pausa tra un capitolo e l'altro...fumo e controllo. Controllo e fumo. Pensando di avere la situazione, appunto, sotto controllo. Di quale situazione si parli poi...è tutto un mistero, anche per me.
Forse cerco di decidere. Da quì si possono decidere un sacco di cose!

21 ottobre 2010

è-voluzione?

pues...

Bello!?

Una volta i vecchietti guardavano il cantiere con le mani dietro la schiena.
Oggi un signore sulla settantina lo fotografava.

Non solo non ci sono quasi più "vecchietti", ma neanche mani dietro la schiena.



Ricevo inviti iberici...non so che fare...

Spendo e spando o stipo ca trovo?

16 ottobre 2010

tana per sabato mattina

pues...

Chiedono scusa perfino gli sconosciuti.

Com'è che tu non sei capace?

E un sabato mattina ... spatapem! non trattieni, perchè arrivi al limite. Per fortuna non vista. Se queste mura potessero parlare...

Cosa succede poi? Succede che ogni volta che arrivo al limite, svuoto il serbatoio. Svuoto semplicemente il serbatoio. Non lo riparo. Lo svuoto. Perchè, per risolvere un problema, bisognerebbe prima forse dargli un nome. E per dargli un nome tocca scavare in fondo. E infondo, in fondo, troverei non so...brutto.
Bruttezze. Brutture. Non le voglio. Non voglio niente.

Solo riposo. Lasciarmi stare, e regali.

La fratellanza non esiste. E' tutto senso di colpa filiale.

14 ottobre 2010

Parente(si)

pues...

Dietro di me, in questo momento, una persona parla a telefono con un'altra persona.

La persona dietro di me, che chiameremo A, è buona.

La persona dall'altra parte del telefono, che chiameremo B, è cattiva.

A:B=x:C

E "B", è proprio il caso di dirlo: divide.

X è l'incognita. Ovvero...la risposta alla domanda : "che effetto ti fa?".

09 ottobre 2010

aldunque

pues...

Dunque non c'è modo, di spiegare bene quali siano le risorse. Forse perchè non è chiaro l'ostacolo.
Difficile, difficile, diffffficile...dare un nome agli strumenti che uso per proseguire. Sempre che io l'abbia mai fatto.

Adesso la verità è che sto bene.

Non è stand-by.

E' come deve andare. Non c'è niente fuori posto. Una foto. Una grande foto. Da osservare a lungo, ricca di dettagli. Particolari finalmente a fuoco. Una foto a fuoco. Questa è quella bella, da stampare.

Ma forse. Perchè forse anche no. Quelle cose che troppo perfette poi...

Dunque non c'è modo.

Dunque sto.